Scarpe antinfortunistiche S1P e S3: differenze e quali scegliere

scarpe antinfortunistiche

Le scarpe antinfortunistiche non sono semplici calzature, ma veri e propri dispositivi di sicurezza che consentono di evitare incidenti durante lo svolgimento di particolari mansioni lavorative.

La scelta e l’utilizzo sono regolamentati da specifiche norme, le quali permettono di capire quali calzature scegliere in base al lavoro che ci si trova a svolgere e ai rischi a cui si è soggetti.

In commercio puoi trovare vari tipi di scarpe antinfortunistiche, pensati per fornire diversi livelli di protezione e per garantire il giusto comfort in ogni momento della giornata. Ogni modello è identificato attraverso una sigla e le più comuni, benché non le uniche, sono per l’appunto S1P e S3.

In questo articolo andremo a scoprire quali sono le differenze tra queste due tipologie di scarpe antinfortunistiche e ti spiegheremo come individuare il modello giusto.

Scarpe antinfortunistiche: che cosa sono

Le calzature antinfortunistiche sono dei dispositivi di protezione regolamentati dalla norma UNI EN 345 del 2012, la quale stabilisce i requisiti minimi e quelli aggiuntivi relativi alle scarpe destinate alla sicurezza dei lavoratori in diversi ambiti.

I modelli sono identificati dalla lettera S, la quale sta per “Safety”, seguita da un numero che permette di individuare il livello di protezione garantito e di scegliere le scarpe più adatte.

Le calzature antinfortunistiche, benché non siano tutte uguali e possano presentare protezioni aggiuntive, devono essere realizzate con materiali resistenti e disporre di puntali in grado di sopportare colpi derivanti da oggetti di almeno 20kg in caduta da un metro di altezza. Questo significa che la punta di questa tipologia di scarpa deve esser in grado di resistere a una forza pari a 200 joule.

La legge sui dispositivi di protezione individuale

Per capire meglio che cosa sono le scarpe antinfortunistiche, oltre alle norme appena viste, puoi consultare anche il testo del decreto-legge, il n.81 del 2008, dedicato alla Salute e alla Sicurezza sul Lavoro.

In questo testo troverai la corretta definizione dei DPI, tra cui sono incluse queste calzature, le situazioni in cui è necessario indossarli e le caratteristiche che devono possedere per essere a norma di legge.

Come vengono classificate le scarpe antinfortunistiche

Come detto, per identificare i modelli anti-infortunio devi controllare la sigla iniziale, la quale deve cominciare con la lettera S.

Sebbene le più diffuse siano la S1, spesso seguita dalla lettera p, e la S3, in realtà la tabella di riferimento riporta anche altre tipologie di calzature, le quali vanno dalla SB, la scarpa antinfortunistica di base, alla S5, usata per identificare le calzature che, oltre a proteggere dagli infortuni, resistono alle immersioni.

Cosa vuol dire S1 nelle scarpe antinfortunistiche

La sigla S1 identifica le scarpe antinfortunistiche ideali se devi svolgere un lavoro a basso rischio di infortunio.

Tra le principali caratteristiche di questo tipo di calzatura, disponibile in vari modelli, vi sono:

  • proprietà antistatiche della superficie della scarpa e della suola;
  • l’alta resistenza agli idrocarburi;
  • l’area del tallone chiusa;
  • una grande capacità di assorbimento dell’impatto nella parte posteriore del piede.

Presente, inoltre, come d’obbligo nelle calzature antinfortunistiche, il puntale con resistenza a forze fino a 200 joule.

Cosa significa scarpa S3

Le scarpe antinfortunistiche identificate dalla sigla S3 offrono un livello di protezione maggiore.

Oltre a disporre di tutti gli elementi di sicurezza delle S1, risultano impermeabili, sebbene non adatte alle immersioni, e presentano una lamina che impedisce la perforazione della parte inferiore della scarpa, oltre a una suola antiscivolo molto efficiente.

L’utilizzo di materiali estremamente resistenti le rende inoltre perfette per te se ti troverai a dover maneggiare liquidi corrosivi.

Il significato della P

In molti casi i modelli S1 sono accompagnati dalla lettera P. In questo caso, la P indica la presenza di una suola anti-perforazione, la quale garantisce una maggiore protezione del piede ed evita che tu ti ferisca con chiodi o altri oggetti acuminati.

Cosa cambia da S1 a S3

Come abbiamo visto, le scarpe antinfortunistiche S3 offrono una protezione maggiore rispetto alle S1. Questo non significa che siano migliori in assoluto, ma che le dovrai scegliere nel caso in cui ti trovassi a dover affrontare situazioni ad alto rischio.

Oltre a questo, le S3 sono adatte anche all’uso in ambiente esterno e umido, a differenza delle S1 che, non essendo impermeabili, sono da preferirsi in ambienti chiusi e asciutti.

Altre caratteristiche delle scarpe antinfortunistiche

Oltre alla sigla identificativa composta dalla lettera s e da un numero, potrai notare sulle scarpe protettive antinfortunistiche altre sigle, utilizzate per indicare la presenza di protezioni aggiuntive.

Tra queste rientrano ad esempio la CI, utilizzata per identificare le calzature con alta capacità di resistenza alle basse temperature, la HRO, la quale, al contrario, identifica le scarpe resistenti a temperature molto elevate, e la SRC, sigla che indica la presenza di una suola antiscivolo speciale.

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