Web marketing serve la Partita Iva e quanto costa aprirla?

partita iva web marketing

Quando aprire Partita Iva per web marketing?

L’attività di web marketing può essere svolta sia sotto forma di lavoro dipendente sia sotto forma di lavoro autonomo ovvero freelance.

Sarà necessario aprire Partita Iva se si svolge l’attività di web marketing come libero professionista nel momento in cui diventa un’attività abituale e continuativa nel tempo.

Ma cosa si intende con web marketing? Vediamolo di seguito.

Di cosa mi occupo se svolgo attività di web marketing?

L’attività di web marketing è un’attività che, negli ultimi anni, si sta espandendo a macchia d’olio: si occupa di offrire consulenze per tutto ciò che concerne le campagne di marketing sul digitale, dal sito internet alle pubblicità ai social network e quant’altro. Il web marketer fornisce alle aziende le strategie migliori adattandole al loro business. Chi svolge l’attività di web marketing può anche occuparsi in prima persona della conduzione delle campagne marketing.

Ne consegue che, in base a come svolgerai la tua attività in Partita Iva, dunque, in base alla natura dell’attività da te svolta, sarà opportuno scegliere tra due differenti codici Ateco.

Nel successivo paragrafo provvederemo ad illustrare nel dettaglio le due possibilità a tua disposizione.

Quale codice Ateco adottare per svolgere l’attività di web marketing?

Come indicato alla fine del precedente paragrafo, in base alla modalità attraverso la quale svolgerai la tua attività di web marketing, avrai la possibilità di adottare due codici Ateco differenti.

Se infatti svolgerai la tua attività come consulente, potrai adottare il seguente codice Ateco:

  • 73.11.01 – ideazione di campagne pubblicitarie

che include:

  • Ideazione di campagne pubblicitarie: creazione e collocazione di pubblicità per giornali, periodici, radio, televisioni, internet ed altri mezzi di comunicazione.
  • Creazione e strategia di diffusione di pubblicità esterna, ad esempio: cartelloni pubblicitari, pannelli pubblicitari, opuscoli, allestimento di vetrine, progettazione di sale d’esposizione, scritte pubblicitarie su autobus e autoveicoli eccetera.
  • Creazione di stand ed altre strutture e spazi espositivi.

Il suddetto codice Ateco ti permetterà di inquadrarti come libero professionista e verserai i contributi alla Gestione Separata Inps al 26,23%.

Ti indichiamo che se contestualmente alla tua attività in Partita Iva svolgerai anche un lavoro dipendente, indipendentemente che questo richieda un impegno part-time o full-time, verserai i contributi in forma ridotta al 24%.

Se, al contrario, sarai tu in prima persona a condurre le campagne marketing, dunque, progetterai le strategie pubblicitarie e le condurrai tu stesso in nome del tuo cliente, allora il codice Ateco adatto sarà il seguente:

  • 73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari

che include:

  • Conduzione di campagne pubblicitarie: collocazione di pubblicità in giornali, periodici, radio, televisioni, internet ed altri mezzi di comunicazione.
  • Conduzione di campagne di marketing ed altri servizi pubblicitari mirati ad attirare e ad assicurare la fedeltà dei clienti.
  • Promozione dei prodotti.
  • Realizzazione di pubblicità aerea.
  • Distribuzione o consegna di materiale pubblicitario o di campioni.
  • Consulenza sulla disposizione dei prodotti all’interno del punto vendita.
  • Realizzazione di pubblicità postale.

Adottando tale codice Ateco, poiché condurrai tu in prima persona le campagne marketing, sarai inquadrato come commerciante pertanto dovrai:

  • Iscriverti in Camera di Commercio e versare il diritto camerale annuale.
  • Versare i contributi alla Gestione Artigiani e commercianti Inps secondo questo schema:
    • Da 0 euro a 16.243, verserai contributi fissi pari a 3.983,73 euro.
    • Superato il reddito minimale di 16.243 euro, oltre ai contributi fissi, verserai anche i contributi in percentuale, al 24,48% sull’eccedenza.

Se contemporaneamente all’attività in Partita Iva svolgerai anche un lavoro dipendente:

  • Ammeso che il lavoro dipendente richiede un impegno full-time allora sarai esonerato dal versamento dei contributi.
  • Se il lavoro dipendente richiede un impegno part-time allora dovrai versare i contributi per intero.

Effettuata la scelta del Codice Ateco, non ci rimane che scegliere il Regime fiscale.

Quale regime fiscale scegliere per l’attività di web marketing?

Per svolgere la tua attività di web marketing in Partita Iva, avrai la possibilità di scegliere tra due Regimi fiscali: il Regime forfettario e il Regime ordinario semplificato.

Vediamo assieme quali sono le differenze.

Regime forfettario

Per poter adottare il Regime forfettario è necessario rispettare tutti i requisiti richiesti: qualora dovessi incorrere in anche una soltanto delle cause di esclusione, allora ricadrai automaticamente nel Regime ordinario semplificato.

Se adotterai il Regime forfettario:

  • Non potrai dedurre le spese sostenute per lo svolgimento della tua attività: il forfettario, infatti, riconosce una spesa forfettaria in base al coefficiente di redditività associato ad un determinato codice Ateco.
    Sia al codice Ateco 73.11.01, sia al codice Ateco 73.11.02 è associato un coefficiente di redditività del 78%.
  • Potrai beneficiare della riduzione del 35% dei contributi se ti iscriverai alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps.
  • Oltre ai contributi previdenziali, dovrai versare l’imposta sostitutiva al 15% o al 5% per i primi 5 anni di attività, se rispetterai tutti i requisiti previsti.
  • Non dovrai applicare l’Iva in fattura, ma dovrai applicare una marca da bollo da 2 euro su tutte le fatture di importo superiore a 77,47 euro.

Regime ordinario semplificato

Se adotterai il Regime ordinario semplificato, a differenza del Regime forfettario, non dovrai rispettare particolari requisiti di accesso, dovrai esclusivamente rispettare un limite dei ricavi pari a 400.000 euro se presti servizi e pari a 700.000 euro se invece svolgi un altro tipo di attività.

Se adotterai il Regime ordinario semplificato:

  • Dovrai applicare l’IVA in fattura.
  • Dovrai versare l’Irpef secondo il classico meccanismo a scaglioni, addizionali etc.
  • Il reddito imponibile si ottiene sottraendo ai ricavi le spese effettivamente sostenute per lo svolgimento della tua attività.

Per poter adottare un determinato Regime fiscale non è necessario effettuare nessuna particolare pratica, è sufficiente attuare un comportamento concludente.

Attuare un comportamento concludente significa emettere la propria prima fattura seguendo le regole previste dal Regime fiscale scelto.
Ad esempio: se deciderai di adottare il regime forfettario, nella tua fattura non applicherai l’Iva, se necessario applicherai la marca da bollo da 2 euro e inserirai le diciture obbligatorie previste dal Regime forfettario.

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